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S. Marina Salina: L'attuale abitato del Comune di S. Marina Salina sorge su gran parte di quel grande insediamento ellenistico-romano che durò circa un millennio (dal IV sec. a.C. al V sec. d.C.), la cui fine coincise con il crollo dell'Impero Romano d'Occidente e con l'inizio dell'età medievale (476 d.C.). Visitatori illustri di Salina (quali Houel nel '700 e Orsi nel prima parte del '900) testimoniano la presenza di antichi resti sia a S. Marina che a Lingua, frazione del comune appena citato.

Oggi a S. Marina c'è uno dei due porti commerciali dell'isola, grazie anche alla particolare posizione: infatti la fascia costiera sud-orientale è stata da sempre la più favorevole agli approdi e proprio per tale motivo si è pensato di creare un porto turistico in quella zona. Già da diversi anni tale progetto è diventato realtà e durante l'estate S. Marina viene visitata dalle imbarcazioni di importanti personaggi che preferiscono la riservatezza, la quiete e il garbo di Salina alle pacchiane ostentazioni mondane delle Grandi Piazze.

Sul porto si può visitare la chiesa della patrona omonima, la cui ricorrenza si festeggia il 16 luglio. All'interno si può leggere: "D.O.M. ANNO DOMINI: 1725". In realtà le origini della chiesa sono più antiche, come molto antico è il culto di S. Marina. Tale culto venne fatto rivivere dai coloni che giunsero a S. Marina e Lingua tra il XII e XIII sec. Se gli abitanti di Lingua ebbero lo stesso patrono di Lipari, S. Bartolomeo (la cui chiesa risale al '700), gli abitanti di S. Marina si posero sotto la tutela di questa santa che non si differenzia affatto dalle sue numerose omonime, il cui culto venne portato in Italia dai veneziani. Coloni che portarono dalla penisola greca di Monembasia, ritenuta LA cantina del Mediterraneo, il vitigno che poi diede origine alla famosa Malvasia di Salina. Tornando al sacro edificio, probabilmente venne edificata in precedenza una cappella nell'entroterra, ma la chiesa vera e propria venne costruita nel 1622, per poi essere ingrandita proprio nel 1725.

Andando alle spalle della chiesa patronale si entra nella Via Risorgimento, un tempo chiamata U Stratuni, una vera e propria arteria urbana che attraversa il paese. Lungo questa strada vi sono tanti negozietti, all'interno dei quali si possono ammirare prodotti di diverso tipo. Percorrere la Via Risorgimento con la luce del crepuscolo dona un senso di rilassatezza e di contentezza, sia per gli occhi che per l'animo. Qualcuno ha parlato di questa strada come di una piccola Amsterdam... La gente del posto ne va giustamente fiera e la dimostrazione di ciò sta nel fatto che tale strada è chiusa al traffico, diventando così una splendida area pedonale. Su questa strada c'è un'altra chiesa: si tratta della Chiesa dell'Addolorata, costruita tra il 1882 e il 1908.

Probabilmente un tempo doveva esserci un'altra chiesa nella zona chiamata Barone, ma non se ne sa più niente. La zona appena menzionata è invece molto bella da visitare, soprattutto per la sua spiaggia. I bagni in tutto relax sono garantiti. Non bisogna poi dimenticare il lungomare, che la sera è "irrorato" da una sapiente quantità di luce che permette anche di poter ammirare le stelle. Potrebbe sembrare banale, ma questo è un elemento basilare per chi vuole soggiornare in un posto di mare.

Durante il mese di dicembre vengono organizzate delle giornate dedicate agli antichi giochi tradizionali ed alla degustazione di dolci tipici. Nella seconda settimana di maggio viene organizzata un'importante regata. In estate, il 17 luglio, è la volta della festa patronale. Tra le altre cose, è tradizione che Ferragosto venga festeggiato con un imponente gioco d'artificio, accompagnato da musiche appropriate.

S. Marina in passato si è distinta per la sua flotta mercantile, grazie alla quale ha raggiunto una sicurezza economica tale da poter permettere un'emancipazione di tutta l'isola nei confronti del giogo di Lipari, ma nella sua zona vi sono sempre state persone con una grande predisposizione commerciale; la riprova è che la sua zona fu denominata proprio Salina durante il periodo di colonizzazione tra il XII e il XIII sec., per via dei grandi quantitativi di sale ivi imbarcato (intorno al '600 gli abitanti abbandoneranno tale nome generico ed improprio per quello attuale, senza dubbio più individualizzante). In realtà, molto anticamente, come Salinae era denominato quasi esclusivamente il litorale che va da S. Marina a Lingua. Ancora oggi la strada che collega il comune qui trattato con la sua frazione è molto suggestiva; chi si recherà a Lingua potrà ammirare lo splendido panorama composto dall'isola di Lipari, tanto vicina da poterla toccare quasi con un dito, e più in lontananza dalle isole di Panarea e Stromboli. Tutto ciò sopra un mare intenso e penetrante come l'azzurro che lo caratterizza.


Lingua

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La frazione di Lingua è una sorta di fiore all'occhiello per S. Marina, che fa giustamente di tutto affinché non sfiorisca mai e conservi sempre la sua freschezza. Caratterizzata da un bellissimo lungomare sempre chiuso al traffico, in questo paese si sono sviluppati ottimi locali di ristorazione.

Oltre alla lunga spiaggia, la vera attrazione del paese è il laghetto di acqua salmastra dal quale una volta, fin dal tempo dei Romani, si estraeva il sale. Oggi questo lago, oltre ad essere sormontato da un faro di segnalazione per i naviganti, è spesso una sorta di ricovero per gli uccelli migratori. Con un po' di fortuna è possibile vedere bellissimi esemplari di aironi, cicogne, ecc...

Altro elemento importantissimo e preziosissimo è il Museo etno-antropologico, vero patrimonio appartenente a tutta Salina. Questo museo, inaugurato nel 2000 , parla di sé tramite i vecchi reperti che hanno caratterizzato in passato il mondo contadino e marittimo dell'isola. Tra i vari periodi riportati balza quello in cui Salina aveva iniziato dei rapporti commerciali con l'Inghilterra, grazie a dei soldati Inglesi che all'inizio del XIX sec. si erano stanziati a Messina. Col pretesto di controllare che la situazione non degenerasse nei due regni di Sicilia e di Napoli (ricordiamo la lotta con le forze napoleoniche), i militi anglosassoni, golosi di sherry, ebbero modo di gustare l'ottima Malvasia di Salina... restandone favorevolmente folgorati, forse anche più di quella che in precedenza importavano da Creta. Era l'inizio dell'ascesa economica di Salina, stroncata poi dalla filossera. Il risultato fu una grande emigrazione, che verrà poi raccontata in altri locali di Salina.

Con l'importante edificio sopra descritto, si è inaugurata ufficialmente un'intera catena museale che comprende anche tutte le aree archeologiche. Sempre a Lingua, nel 2009, è stato inaugurato un museo archeologico che raccoglie preziosissimi reperti.

Patrono di Lingua è S. Bartolomeo, la cui festa viene celebrata il 27 agosto. La chiesa è settecentesca ed il primo oratorio è stato edificato nel 1612.

 
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